Attivita judo kodokan

Motti e Aforismi

 

 Inno  

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Jinshu (uno dei canditati a successore del V° patriarca Zen cinese).

Il corpo è l’albero del Bodhi (illuminazione),

 la mente è un lucido specchio.

Costantemente dobbiamo pulire lo specchio

affinché la polvere non vi si posi.

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Eno (638-713) VI° ed ultimo patriarca (in risposta a Jinshu):

Il corpo non è l’albero della Saggezza (Bodhi)

la mente non è un lucido specchio

poiché dell’inizio nulla è

dove mai può cadere la polvere?

  

Meditazione e poesie

L’INELUTTABILITA’ DELLA VITA:

 

Con la brezza della sera

L’acqua s’avvolge intorno alle zampe dell’airone.

 

Nella foresta cade una bacca;

il suono dell’acqua ti dice quello che io penso.

 

Lo specchio infranto non riflette più;

il fiore caduto non salirà sul ramo.

 

Nevica, e il vento porta le foglie morte;

tu accendi il fuoco;

 

io ti mostrerò qualcosa di bello,

una grossa palla di neve.

 

Un fiore caduto che tornava sul ramo?

….. era una farfalla.

 

  IL TUO NEMICO

 

Stamani hai percorso a perdifiato la pianura

e non lo hai trovato.

Quando il sole è stato alto, hai frugato tutti i cespugli della foresta

…ma non lo hai trovato.

Sei andato correndo sulle colline, col sole morente,

ma ancora una volta non lo hai trovato.

Solo ora quando le prime ombre della sera addormentano i colori

ti sei affacciato allo stagno per bere …

e lo hai trovato.

Guardalo, è lì di fronte a te riflesso nell’acqua.

Non lo avevi capito?

Tu, sei il tuo nemico.

 

I CARATTERI DI TRE GRANDI UOMINI:

NUBUNAGA

HIDEYOSHI

IEYSU

 

 

 

Se non canta

lo ucciderò

il cuculo.

Se non canta

cercherò di farlo cantare

il cuculo.

Se non canta

attenderò finché canti

il cuculo.

 

 

 

 

 PROVERBIO GIAPPONESE:

 

La mucca beve acqua e ne fa latte

Il serpente beve latte e ne fa veleno.

 

 MASSIME e AFORISMI:

 

JU YOKU GO O SEI SURU: La morbidezza controlla la durezza (oppure: La cedevolezza controlla la forza).

 

KARADA O SHITE SEISHIN NI JUJUN NARASHIMERU JUTSU: l’arte di rendere il corpo obbediente alla mente.

 

KUREBA MUKAE, SAREBA OKURU: dare il benvenuto all’avversario che arriva, indirizzarlo quando se ne va.

 

GO-GO JU, NI-HACHI JU: Cinque e cinque fa dieci, due e otto da dieci.

 

 Prof. Jigoro Kano (1860-1938) Maestro  e fondatore del metodo JUDO:

 

 - Nippon den kodokan judo: Il judo (inteso come “BUDO”, cioè disciplina marziale) del Kodokan è il migliore del Giappone (frase che orna tutti i diplomi dei passaggi di grado del Kodokan).

 

- SEI RYOKU ZEN’YO: il miglior impiego dell’energia.

 

- JI TA KYO EI: (Realizzare se stessi per) tutti insieme per progredire (Amicizia e mutua prosperità).

 

- Ciò che manca al randori (esercizio libero) deve essere dato dal kata (forma prestabilita).

 

- Aiutandosi, gli esseri umani possono fare cose impossibili per un individuo isolato, ma la solidarietà si basa sul reciproco aiuto e sulle mutue concessioni.

 

- Dal punto di vista sociale si deve apprezzare la prosperità offerta dalla civiltà e sviluppare amore e rispetto per gli altri. Inoltre occorre generare un’influenza positiva attorno a sé.

 

- Ricercando prosperità e profitto nella propria realizzazione, bisogna essere spinti dal desiderio che gli altri ottengano altrettanto.

 

- Chi non è in grado di badare a se stesso non può pretendere di giovare al mondo. Per ottenere il massimo risultato nel servizio al prossimo, occorre prendere in considerazione anche il proprio benessere.

 

- Nulla ha più importanza dell’educazione; gli insegnamenti del virtuoso possono raggiungere molti e quanto è stato appreso da una generazione può essere tramandato alle successive.

Lo spirito del judo, che ha il suo ideale nella pace mondiale, collabora con le aspirazioni di tutti; se dovesse nascere una Federazione Internazionale di Judo, ciò significherebbe la creazione di un organismo per la vera collaborazione internazionale (Londra 1933).

 

 Gunji Koizumi, Shi-han (1886-1964) 8° Dan:

 

“Il Judo ha la natura dell’acqua. L’acqua scorre per raggiungere un livello equilibrato. Non ha forma propria, ma prende quella del recipiente che la contiene. E’ indomabile e penetra ovunque. E’ permanente ed eterna come lo spazio e il tempo. Invisibile allo stato di vapore, ha tuttavia la potenza di spaccare la crosta della terra. Solidificata in un ghiacciaio, ha la durezza della roccia. Rende innumerevoli servigi e la sua utilità non ha limiti. Eccola, turbinante nelle cascate del Niagara, calma nella superficie di un lago, minacciosa in un torrente o dissetante in una fresca sorgente scoperta in un giorno d’estate.”

 

Il Pontefice Paolo VI:

 

“… il vostro è uno sport moderno, in continua evoluzione e divulgazione…”    (1967)

 

“Abbiamo letto il regolamento e i programmi: ne abbiamo ricavato l’impressione di una serietà, di una quasi, diremmo, ascetica norma di vita e di studio, per raggiungere quella completezza umana, scientifica e agonistica, necessaria per svolgere domani, in modo adeguato, la vostra attività.”   (1971).

 

Poeta contemporaneo e senatore a vita Mario Luzi (1914-2005):

 LOTTANTI

 

Succhiata anche l’estrema linfa,

tutto il desiderio munto.

e così dopo il collasso

                                    nel sonno

o in un impenetrabile letargo

scendendo a una sorgente

oscura a reintegrarsi

                                avversi

sempre e concordi

loro, non mutati in altri, loro

i due lottanti –

                       ed eccoli

come alberi

si aprono essi al beneficio

d’averla quella forza

profusa, che risale

loro il torso, ora,

impetuosa, raggiunge

gli omeri, risale ai bicipiti –

   e non è il lievito che li percorre

tutti, arto dopo arto,

non è il prorompente rigoglio –

non è, cosa non è?

È tutto, è l’irreparabile preannuncio

della lotta che riprende. Lieta

essa, e sola,

del suo ricominciamento.