Il judo

IL JUDO

 La parola judo è composta da JU (che significa cedevole, morbido, flessibile) e da DO (che significa via intesa come mezzo) per cui si può dire che il judo è la via della cedevolezza. Il metodo Judo Kodokan, come sarebbe corretto chiamarlo in quanto anche alcune scuole di jujitsu utilizzavano la parola judo, si differenzia dal vecchio ju-jitsu (jitsu = arte, quindi la  sua traduzione è arte della cedevolezza) per la sua elevazione da semplice tecnica (arte) a principio di vita (“DO”).judo

Le istruzioni lasciate dal fondatore dicono che il judo è il principio della massima efficienza del corpo e dello spirito finalizzato al perfezionamento di se stessi per contribuire al miglioramento del mondo intero, mentre per il jujitsu si tratta dell’applicazione di questo stesso principio, ma finalizzato unicamente ai sistemi di attacco e di difesa

Il Professor Kano riassume quanto detto nelle Massime “Massima efficacia con il minimo sforzo” e “Prosperità e mutuo benessere”.

La caratteristica fondamentale del Judo risiede nel principio “ju”. Molti si domanderanno che cosa sta ad indicare realmente questa “flessibilità”, questo “cedere”? Per rispondere supponiamo che una persona più forte di noi ci stia spingendo, per cui, anche impegnandoci al massimo, non riuscendo a contrastarlo non avremmo alternative: andare indietro o cadere. Ma se invece di opporsi lasciamo sfogare la sua forza assecondando la sua spinta e preoccupandoci di mantenere il nostro equilibrio, il nostro avversario, non trovando resistenza, si troverà sbilanciato in avanti ed in questa posizione precaria sarà momentaneamente più debole. A questo punto se ho conservato il mio equilibrio avrò a mia disposizione tutta la forza che probabilmente sarà più che sufficiente per batterlo. 

Analogamente se dispongo di più forza dell’avversario, con questo metodo, potrò batterlo usandone una piccola parte economizzando molta energia (massima efficacia con il minimo sforzo).

Jigoro Kano - Shi-Han (l'Uomo da imitare)Ovviamente nella pratica quotidiana non ci possiamo limitare solamente a cedere, talvolta è necessario difendersi, parare i colpi e prendere iniziative. Per esempio se uno vi afferra per i polsi non è certamente  possibile liberarsi senza l’uso della forza; entra quindi in gioco il principio della “massima efficacia nell’utilizzazione dello Spirito e del Corpo”: la forza da sola, a seconda dell’avversario, non sarebbe sufficiente, come non lo sarebbe la cedevolezza, ma forza e tecnica giustamente combinate porteranno al successo la nostra azione.

Questo principio anche se facilmente comprensibile non è facile da apprendere e solo con la costanza e con il tempo viene assorbito dal nostro corpo e dalla nostra mente.

 

Per ribadire questi principi riportiamo alcune parole del fondatore del metodo Judo:

-         La massima efficacia nell’utilizzazione del corpo e dello spirito è il principio fondamentale che regge tutte le tecniche del judo, ma è anche qualcosa di più.  Esso può essere applicato a migliorare il corpo umano rendendolo forte, sano e utile, costituendo così un’educazione fisica. Può incrementare la forza intellettuale e morale, diventando forma educativa ed essere applicato a perfezionare gli organismi sociali, ….. e i metodi di lavoro, costituendo così un modello di un’arte di vita. ….. Pertanto la visione completa del Judo consiste nell’allenamento dello spirito e del corpo, ma anche in una regola ispiratrice nei rapporti con gli altri e nel lavoro. …..  (conclusione) giunsi a pensare che lo studio di questo principio universale è più importante della semplice pratica del Jujistu, dato che la sua reale comprensione permette non solamente di applicarlo a tutte le manifestazioni della vita, ma è realmente importante anche nello studio dello stesso Jujitsu.”

-         “Quando la Massima Efficacia è applicata all’elevazione o alla perfezione dello spirito e del corpo nella scienza dell’attacco e della difesa, richiede soprattutto ordine e armonia tra i membri di un gruppo e questa condizione può essere ottenuta con l’aiuto e le mutue concessioni, che portano alla prosperità e al mutuo benessere. Per conseguenza il fine ultimo del judo è inculcare nell’animo dell’uomo lo spirito di rispetto per i principi della “Massima Efficacia” e di “Prosperità e Mutuo Benessere”, inducendolo a praticarli. ….. L’affermazione che il principio della “Prosperità e Mutuo Benessere” possa essere compreso direttamente attraverso lo studio e l’allenamento del Judo, può essere difficile da capire. Si può obiettare che il Judo in fondo è un’arte di combattimento e che il suo obiettivo è quello di vincere battendo l’avversario e pertanto il principio appare incoerente e tirato per i capelli. Ma “Prosperità e Mutuo Benessere” è la fase ideale del Judo Kodokan, il fine ultimo, che può essere raggiunto solo da coloro che, avendo completamente padroneggiato l’arte e lo spirito del combattimento, hanno superato le nozioni di vittoria e sconfitta.”

 

Queste cose vengono progressivamente apprese giorno dopo giorno attraverso il comportamento e le piccole cose, non attraverso i discorsi sui grandi principi filosofici, ma con la pratica quotidiana del Judo: per esempio insegnando a non usare in allenamento tecniche che possano ferire l’avversario, perché questo è contrario allo spirito del Judo, ed insegnando a regolare le relazioni con gli altri ispirandosi ai principi dell’aiuto e delle mutue concessioni, cioè “Prosperità e Mutuo Benessere”.

 

I principali punti programmatici del Judo sono tre: Sport, Arte e difesa personale.

 

Sport: Il judo è uno sport di situazione ad alto impegno sia aerobico che anaerobico. Tutte le varie parti del corpo vengono usate in tutti i modi possibili e da ambo i lati, quindi allenandosi si rinforzano i muscoli, le ossa gli organi interni e gli apparati. Praticandolo con costanza si ottiene quindi oltre ad uno sviluppo armonico del corpo, visibile esteriormente, una grande capacità di reazione, di equilibrio e di scioltezza dei movimenti.

 

Arte: Con la pratica si sviluppa una forza di volontà notevole, atta a dominare se stessi eDal JU-NO-KATA: Tecnica di "Katamawashi" d a controllare l’avversario. Inoltre si apprende il rispetto, in ogni circostanza, dell’avversario stesso, sviluppando così uno spirito nobile e raffinato. Oltre a ciò i movimenti espressi dal Judo consentiranno di acquisire una eleganza dei gesti ed un notevole senso estetico: la massima espressione artistica è condensata nelle sue “Forme” o KATA, veri “modelli di tecnica”. La perfetta conoscenza ed esecuzione dei Kata dà al Judo sport qualcosa in più, facendolo diventare vera e propria arte.

 

Difesa Personale: Come è ovvio, viste le sue origini, al di la della semplice pratica sportiva, il Judo si rileva efficacissimo anche nel campo della difesa personale. Infatti il Judo sviluppa tutte le qualità necessarie, partendo dalla tecnica,  non dimentichiamoci che oltre alle tecniche di proiezione e di controllo prevede anche gli ate-waza (tecniche di colpire sui punti dolorosi e vitali), dalla forza fisica, dallo spirito combattivo, ma anche dall’autocontrollo e dall’intelligenza. Indubbiamente in questo settore non esistono garanzie di imbattibilità ( e questo vale per tutte le discipline, indipendentemente dagli anni di pratica), ma con il tempo il praticante acquisisce una specie di “sesto senso”: abilità a reagire istintivamente a qualunque azione dell’avversario, sfruttando a proprio vantaggio i suoi movimenti. Quanto sopra unito ad una preparazione fisica adeguata ed assistito dalla conoscenza delle tecniche di Judo e ancor meglio se anche da un certo numero di tecniche di jujitsu, può essere di grande utilità per uscire da eventuali situazioni difficili.

Teniamo comunque a sottolineare che nella pratica l’eventuale aggressore agisce in maniera non conforme ai manuali per cui quanto sopra aiuta ma non garantisce il buon esito dell’evento e quindi è bene tenere presente che anche l’intelligenza, il buon senso e non ultima la fortuna, sono anch’essi elementi determinanti ad evitare spiacevoli conseguenze e risolvere favorevolmente la situazione presentatasi.   

Il Kodokan ha, nel suo vastissimo repertorio tecnico, due kata: il KIME-NO-KATA (Forme della decisione) e KODOKAN GOSHIN-JUTSU (Arte della difesa del Kodokan) che trattano le tecniche del combattimento reale e che sono indicati anche per lo studio della difesa personale.

Kime-no-kata eseguito da atlete del Kodokan